UN PO' DI STORIA
La Congregazione delle “Suore dell’Addolorata Serve di Maria di Pisa” ebbe origine a Pisa, il 28 dicembre del 1895. Le Fondatrici di questa Congregazione sono 7, esse provengono dalle Oblate Ospedaliere di Santa Chiara, una delle più antiche e benemerite istituzioni pisane, sorte contemporaneamente all’ospedale di Pisa. Fino a quando furono seguite da Padri religiosi e sacerdoti tutto andava bene, quando subentrò l’amministrazione laica massonica tutto cambiò. E per la situazione che si era venuta a creare, decisero di distaccarsi dal gruppo poiché desideravano di seguire il Signore in una vita più evangelica e regolare e offrire il loro servizio di amore ai sofferenti più liberi e più consone. Con la benedizione dell’allora Mons. Ferdinando Capponi, vescovo di Pisa, uscirono dall’ospedale e diedero inizio a questa nuova famiglia religiosa.
L’uscita dall’ospedale le procurò un lungo martirio a queste sorelle che “prive di qualsiasi soccorso umano” ne ebbero a soffrire molto, però rimassero fedeli al loro ideale di vita fraterna e di servizio agli infermi meritando di essere unanimemente apprezzate come “angeli di bontà e martiri di sacrificio”.
Il gruppo fin dall’inizio si aggregò all’Ordine dei Servi di Maria per goderne i suoi benefici spirituali. Come i Sette Santi Fondatori fiorentini, hanno riconosciuto come guida, maestra e fondatrice del loro Istituto, la Beata Vergine Addolorata. Sull’esempio di Santa Maria, anch’esse, si sono fatte compagne del dolore.
Il servizio ai malati diventava sempre più il loro baluardo, portando “in mezzo al dolore la benedizione, la consolazione, la speranza del Signore”. Infatti le sorelle in un primo tempo prestavano il servizio agli ammalati a domicilio, poi dal 1915 con la costruzione della CASA MADRE in via Sant’Antonio, ebbe origine anche la così detta CASA DI CURA di via Manzoni che ancora oggi continua prestare il suo servizio ai malati.
Senz’altro, al di là di tutte le contraddizioni e le sopraffazioni umane, Dio guida la storia secondo i suoi misteriosi disegni. Il 15 Luglio 1901, ebbe l’approvazione dell’autorità diocesana. Il 16 luglio 1954, la Congregazione ricevette l’approvazione Pontificia ed ebbe in quegli anni il suo maggiore sviluppo.
Oggi il Carisma della Congregazione delle Suore dell’Addolorata risplende nelle varie parti del mondo: India, Filippine, Albania, Indonesia.
L’amore incondizionato a Dio, la comunione fraterna e la fiducia illimitata nella Provvidenza erano e sono le regole fondamentali di questa famiglia religiosa.
L’ esempio delle Fondatrici è fonte di ispirazione e di forte stimolo per coloro che le seguono.
LE FONDATRICI
Nell Agosto del 1895 sette oblate ospitaliere di Santa Chiara: Ausilia Pardelli, Placida Brogi, Maria e Domenica Sassetti, Martina e Rachele Grisanti, Lucia Dini, mosse del desiderio di seguire il Signore in una vita più evangelica e regolare, con la benedizione di mons. Ferdinando Capponi, vescovo di Pisa, uscirono dall’ospedale di Santa Chiara per abbracciare l’ideale di totale dedizione a Dio.
Forti pressioni dell’amministrazione laica dell’ospedale procurarono un lungo martirio a queste sorelle che prive di qualsiasi soccorso umano, ebbero a soffrire ogni genere di persecuzioni per rimanere fedeli al loro ideale di vita. Fiduciose nella Provvidenza che fa da sé, hanno preferito l’umiliazione al disonore proseguendo con tenace perseveranza l’ideale di vita che lo Spirito aveva messo nei loro cuori.
Fu loro pensiero crescere nell’unione con Dio, servirlo con dolce carità negli ammalati e portare in mezzo ai dolori la benedizione, la consolazione, la speranza del Signore. Furono chiamate dagli ammalati “Gli Angeli di Bontà e Martiri del sacrificio.
L’Avvento del 1895, le prime sette sorelle, si preparano gioiosamente al duplice natale: la nascita del nostro Signore Gesù e la nascita della Congregazione. Con la vestizione e con la professione evangelica del 28 Dicembre 1895 tramite Padre Serafino delegato dal Padre Generale dell’Ordine dei Servi di Maria divengano “ Terziarie di Mraia Santissima Addolorata e assumono nuovi nomi; Suor Giovanna Pardelli, Suor Giuliana Brogi, Suor Maria e Concetta Sassetti, Suor Agostina e Teresa Grisanti, Suor Eletta Dini.
Terminava in gloria il cammino doloroso del nostro origine, il 01 Novembre 1916 il Padre Alessio M. Lepicier, priore generale dell’Ordine Servi di Maria, ratificò con l’Aggregazione ufficiale quel legame vitale che la Congregazione aveva avuto con l’Ordine primo dal primo momento della sua esistenza.
La Congregazione delle “Suore dell’Addolorata Serve di Maria di Pisa”, di diritto pontificio, è una famiglia di sorelle riunite nel nome del Signore per realizzare la loro completa dedizione a Dio in una vita comune fraterna. Ha come apostolato specifico un servizio d’amore ai fratelli, specialmente agli infermi.
Fin dalle origini si è ispirata all’Ordine dei Servi di Maria cui è aggregata; ne condivide la spiritualità e la forma di vita, pur avendo un carisma e una fisionomia propria.
Noi che apparteniamo a questa famiglia ci impegniamo, come i nostri primi Padri e le prime Sorelle, a vivere il Vangelo in comunione fraterna e a servire Dio e i fratelli, ispirandoci costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore.
Per vivere tale vocazione di servizio, la nostra Congregazione si è dedicata, fin dal primo momento, alla Vergine Addolorata, nostra speciale protettrice. In Lei contempliamo il modello più alto e più vicino alla nostra vocazione religiosa.
Spiritualità e Carisma
Fin dalle origini si è ispirata all’Ordine dei Servi d Maria cui è aggregata; ne condivide la spiritualità e la forma di vita, pur avendo un carisma e una fisionomia propria. Noi che apparteniamo a questa famiglia ci impegniamo, come i nostri primi Padri e le prime Sorelle , a vivere il Vangelo in comunione fraterna e a servire Dio e i fratelli negli ammalati, ispirandoci costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore.
COMUNIONE FRATERNA
La comunione fraterna “caratterizza il nostro modo di testimoniare il Vangelo;
– informa il nostro stile di vita, il nostro lavoro e la nostra preghiera;
– determina la forma di governo della Congregazione e dà una peculiare impronta al nostro servizio apostolico; è l’ambito in cui rendiamo la nostra testimonianza di povertà evangelica e in cui viviamo il nostro impegno di obbedienza alla Parola di Dio e alle decisioni comunitarie;
– in essa riconosciamo una sorgente di amicizia e una salvaguardia della nostra consacrazione al Signore nella povertà, obbedienza e castità per il Regno;
– la comunione fraterna infine è il clima indispensabile per la formazione autentica di una Serva di Maria e per lo sviluppo integrale della sua personalità”
La nostra comunione fraterna si realizza, si alimenta e si manifesta nella comunità, luogo privilegiato per il nostro incontro con il Signore attraverso la partecipazione unanime alla preghiera, specialmente alla Eucaristia, alla mensa fraterna, alla ricreazione , all’apostolato.
SERVIZIO: CURA DEGLI INFERMI
Per noi che, nel nostro cammino religioso ci ispiriamo costantemente alla Vergine che “sta” ai piedi della croce, è un dono singolare essere chiamate, per vocazione e carisma specifico, a servire i nostri fratelli sofferenti: possiamo così esercitare nella Chiesa un’opera di misericordia, che ci pone accanto alle membra doloranti di Cristo per prolungare nel mondo la presenza attiva della Madre del Signore.
Consapevoli di questo dono, offriremo il nostro servizio ai sofferenti con una carità che testimoni la premura di Gesù per gli uomini.
DIMENSIONE MARIANA
Per vivere tale vocazione di servizio, la nostra Congrgazione si è dedicata, fin dal primo momento, alla Vergine Addolorata, nostra speciale protettrice. In lei contempliamo il modello più alto e più vicino alla nostra vocazione religiosa. Vediamo in Maria l’immagine conduttrice di tutta la nostra vita. Dall’umile Ancella, che col suo “fiat” accetta incondizionatamente il disegno del Signore, impariamo ad essere attente alle ispirazioni e ai doni dello Spirito per collaborare con amore e disponibilità totale al piano di salvezza. Dalla Madre del Signore, che si mette sollecita in cammino ed Magnificando Dio, comunica la pienezza del dono di cui è portatrice, apprendiamo a cantare le meraviglie della misericordia divina e ad offrfire il nostro umile servizio ai fratelli. Dalla Vergine che con fede incrollabile e preveniente sollecitudine ottiene dal Figlio il primo miracolo, perché la gioia di una famiglia non sia turbata, accogliamo l’invito a fare tutto quello che il Signore dirà in ogni circostanza della vita e siamo indotte a prevenire anche i più umili desideri dei sofferenti. Dalla Madre che “sta” ai piedi della croce e partecipa alla missione redentrice del Figlio impariamo ad aprirci ad una maternità universale e rimanere accanto alle infinite crfoci, ove Gesù soffre ancora nelle sue membra, per recarvi conforto e cooperazione redentrice. Nella Vergine glorificata contempliamo la nostra sorte futura e possiamo così camminare fiduciose e fedeli incontro al Signore che viene.
Spiritualità e Carisma
Fin dalle origini si è ispirata all’Ordine dei Servi d Maria cui è aggregata; ne condivide la spiritualità e la forma di vita, pur avendo un carisma e una fisionomia propria. Noi che apparteniamo a questa famiglia ci impegniamo, come i nostri primi Padri e le prime Sorelle , a vivere il Vangelo in comunione fraterna e a servire Dio e i fratelli negli ammalati, ispirandoci costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore.
COMUNIONE FRATERNA
La comunione fraterna “caratterizza il nostro modo di testimoniare il Vangelo;
– informa il nostro stile di vita, il nostro lavoro e la nostra preghiera;
– determina la forma di governo della Congregazione e dà una peculiare impronta al nostro servizio apostolico; è l’ambito in cui rendiamo la nostra testimonianza di povertà evangelica e in cui viviamo il nostro impegno di obbedienza alla Parola di Dio e alle decisioni comunitarie;
– in essa riconosciamo una sorgente di amicizia e una salvaguardia della nostra consacrazione al Signore nella povertà, obbedienza e castità per il Regno;
– la comunione fraterna infine è il clima indispensabile per la formazione autentica di una Serva di Maria e per lo sviluppo integrale della sua personalità”
La nostra comunione fraterna si realizza, si alimenta e si manifesta nella comunità, luogo privilegiato per il nostro incontro con il Signore attraverso la partecipazione unanime alla preghiera, specialmente alla Eucaristia, alla mensa fraterna, alla ricreazione , all’apostolato.
SERVIZIO: CURA DEGLI INFERMI
Per noi che, nel nostro cammino religioso ci ispiriamo costantemente alla Vergine che “sta” ai piedi della croce, è un dono singolare essere chiamate, per vocazione e carisma specifico, a servire i nostri fratelli sofferenti: possiamo così esercitare nella Chiesa un’opera di misericordia, che ci pone accanto alle membra doloranti di Cristo per prolungare nel mondo la presenza attiva della Madre del Signore.
Consapevoli di questo dono, offriremo il nostro servizio ai sofferenti con una carità che testimoni la premura di Gesù per gli uomini.
DIMENSIONE MARIANA
Per vivere tale vocazione di servizio, la nostra Congrgazione si è dedicata, fin dal primo momento, alla Vergine Addolorata, nostra speciale protettrice. In lei contempliamo il modello più alto e più vicino alla nostra vocazione religiosa. Vediamo in Maria l’immagine conduttrice di tutta la nostra vita. Dall’umile Ancella, che col suo “fiat” accetta incondizionatamente il disegno del Signore, impariamo ad essere attente alle ispirazioni e ai doni dello Spirito per collaborare con amore e disponibilità totale al piano di salvezza. Dalla Madre del Signore, che si mette sollecita in cammino ed Magnificando Dio, comunica la pienezza del dono di cui è portatrice, apprendiamo a cantare le meraviglie della misericordia divina e ad offrfire il nostro umile servizio ai fratelli. Dalla Vergine che con fede incrollabile e preveniente sollecitudine ottiene dal Figlio il primo miracolo, perché la gioia di una famiglia non sia turbata, accogliamo l’invito a fare tutto quello che il Signore dirà in ogni circostanza della vita e siamo indotte a prevenire anche i più umili desideri dei sofferenti. Dalla Madre che “sta” ai piedi della croce e partecipa alla missione redentrice del Figlio impariamo ad aprirci ad una maternità universale e rimanere accanto alle infinite crfoci, ove Gesù soffre ancora nelle sue membra, per recarvi conforto e cooperazione redentrice. Nella Vergine glorificata contempliamo la nostra sorte futura e possiamo così camminare fiduciose e fedeli incontro al Signore che viene.